Covid, influenza stagionale e ora anche la H1N1. Matteo Bassetti ha fatto il punto della situazione in Italia con tanto di avviso sul picco.
Il dato allarmante relativo al Covid e all’influenza stagionale mostrato nei giorni scorsi. Ora anche alcuni dettagli relativi a quella H1N1. Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha fatto il punto sulla situazione in Italia con particolare riferimento ai numeri elevati di contagi, il possibile futuro picco e anche alla fase vaccinale deludente.
Bassetti: la situazione Covid, influenza e H1N1
Tra le prime precisazioni che Bassetti ha voluto fare in merito all’influenza H1N1, detta suina, nel corso di un’intervista a Fanpage, è stata proprio quella relativa al nome: “L’influenza H1N1 si definisce ‘suina’ perché è la cosiddetta pandemica del 2009, che derivava in qualche modo dai maiali ma nella trasmissione umana questi animali non c’entrano. È ormai il ceppo di influenza A che da 15 anni è predominante nel mondo”.
Sulla situazione in Italia, il direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ha spiegato che, in realtà, a livello di contagi non ci sia “nulla di nuovo” anche se si è “alle prese con una stagione influenzale particolarmente pesante, ma non perché ci sono tanti casi gravi ma perché ce ne sono tanti”.
Per il medico, il picco dei contagi non è ancora arrivato e si potrebbe verificare tra circa 15 giorni con il ritorno a scuola degli studenti.
Secondo l’esperto, al momento neppure il vaccino fatto ora avrebbe la sua massima efficacia in quanto sarebbe stato da fare prima di questa fase. “Il vaccino ci mette un paio di settimane perché gli anticorpi siano perfettamente funzionanti. Certamente, c’è sempre tempo per vaccinarsi anche perché l’H1N1 può circolare pure fuori stagione. Diciamo che l’ideale sarebbe stato seguire i consigli dei medici e vaccinarsi tra ottobre e novembre quando avevamo detto chiaramente che avremmo avuto una stagione influenzale difficile”, ha spiegato Bassetti ammettendo che, a suo parere, le persone abbiamo avuto paura a sottoporsi a nuovi vaccini dopo quanto è stato detto, in modo negativo, su di essi negli ultimi anni.
I sintomi a cui fare attenzione
Bassetti ha poi dato un avviso su quali potrebbero essere i sintomi e, quindi, i campanelli d’allarme sull’influenza: “Il campanello d’allarme più importante è l’insufficienza respiratoria. Se dopo aver avuto una febbre importante o durante l’attacco febbrile la saturazione di colpo scende sotto l’85% è evidente che si è di fronte una forma impegnativa, che ha colpito i polmoni e che quindi è il caso di farsi guardare in ospedale. In tutte le altre situazioni ci si può curare a casa. Ripeto, nel 97% dei casi ci si cura a casa, e questo riguarda anche le persone anziane alle prese con l’influenza”.